Sindrome di Parkinson

  • Sintomi primari
    • Tremore
    • Rigidità
    • Bradicinesia
    • Instabilità posturale
    • Sintomi secondari
    • Sintomi demenziali
    • Depressione
    • Disfasia, disartria, perdita dell'espressività del viso
    • Diagnosi autoptica
    • Diagnosi precoce

Sintomi primari

 

  • La diagnosi di PD si basa sulla presenza combinata di sintomi quali la rigidità, tremore, lentezza di movimenti e perdita di equilibrio. Il paziente può non essere completamente consapevole dei sintomi, che vengono invece notati dai familiari.
  • Il ricorso a TAC o Risonanza Magnetica risulta utile nella diagnosi differenziale, per escludere altre patologie quali tumori o demenza multiinfartuale. La risonanza magnetica può essere utile per escludere forme di atrofizzazione del tronco encefalico o del cervelletto.

Tremore

 

  • Il tremore è, generalmente, il più precoce e prominente sintomo del Parkinson, ed è riscontrato in circa il 70% dei pazienti.
  • Pazienti con tremore hanno, generalmente, una prognosi migliore; inizialmente il tremore può coinvolgere un solo lato del corpo e le mani più delle gambe.
  • Il tremore è generalmente presente quando gli arti sono fermi, quando il paziente è seduto, o quando cammina con le mani a penzoloni.
  • Il tremore tende a diminuire o scomparire quando viene effettuato un movimento. In alcuni pazienti il tremore aumenta quando è sollecitato a mantenere una postura (tremore da postura).
  • Occasionalmente il tremore può aumentare durante il movimento (tremore cinetico), o nella scrittura (tremore da scrittura).
 
 

Rigidità

 

  • Pur non essendo, generalmente, il sintomo principale, la rigidità degli arti o del tronco costituisce uno dei 4 sintomi più importanti del Parkinson; nel Parkinson ideopatico è più frequente la rigidità degli arti, nel PD+ del collo e del tronco.
 

Bradicinesia

 

  • La bradicinesia è il sintomo che maggiormente interferisce con l'autonomia del paziente. La bradicinesia include lentezza e perdita di movimenti, ritardo nell'inizio del movimento, frequenti arresti, fatica, incapacità di compiere due movimenti contemporaneamente.
 
 

Instabilità posturale

 

  • L'instabilità posturale deriva da un danno al riflesso di equilibrio. Nei pazienti parkinsoniani questo porta ad un aumento del rischio di cadute.
  • Le difficoltà di deambulazione si esprimono nella combinazione di rigidità delle gambe, bradicinesia e instabilità posturale.
 

Sintomi secondari

 

  • I sintomi secondari hanno un'incidenza del 50% della popolazione affetta da Parkinson.
 
 

Sintomi demenziali

 

  • Sintomi demenziali, caratterizzati da disorientamento, confusione e perdita di memoria, affliggono il 30% dei pazienti affetti da PD.
  • Tende ad aumentare con l'età e può essere dovuta alla concomitante insorgenza di sindrome di Alzheimer.
  • I sintomi demenziali possono essere aggravati da effetti collaterali del trattamento con farmaci antiparkinson, quali la levodopa, farmaci anticolinergici e amantadine.
  • Fra gli effetti collaterali dei farmaci antiparkinson si annoverano anche stati confusionali caratterizzati da eccitazione e allucinazioni.
 
 

Depressione

 

  • La depressione è frequente nei parkinsoniani, ed ha luogo in più della metà dei pazienti (50,75% di incidenza).
  • La gravità dello stato depressivo può essere tale da richiedere intervento psicoterapeutico o somministrazione di antidepressivi.
  • Le cause della depressione possono essere di tipo reattivo (ovvero dovute allo sconforto per l'insorgere della malattia) o biochimico.
    Può essere attribuita allo squilibrio biochimico relato al Parkinson soprattutto quando insorge prima dell'apparire dei sintomi, o risulta eccessiva in relazione alla gravità degli stessi.
 
 

Disfasia, disartria, perdita dell'espressività del viso

 

  • È talora riscontrata una perdita dell'espressività del viso, dovuta a bradicinesia e rigidità dei muscoli buccofacciali.
  • Sintomi disfasici correlati con Parkinson includono sia una diminuzione della produzione verbale che nella capacità di produrre correttamente le parole, che vengono pronunciate in maniera biascicata.
  • La difficoltà verbale può essere più o meno marcata: la maggior parte dei pazienti soffre di una forma leggera di disfasia, mentre difficoltà gravi si riscontrano solo raramente e piuttosto tardi nel decorso della malattia.
  • La causa del disturbo è data da una combinazione di rigidità e bradicinesia dei muscoli della bocca e della gola.
  • Altri sintomi comuni sono una tendenza a sbavare, vertigine, fiato corto, problemi urologici, soprattutto in tarda età, costipazione, impotenza, sensazione di caldo o di freddo, crampi, dolori.
 
 

Diagnosi autoptica

 

  • La diagnosi più importante di Parkinson ideopatico avviene, post-mortem, nel rinvenimento di corpi di Lewy nelle cellule della substantia nigra: nel 75% circa dei pazienti con diagnosi di pd viene rinvenuta, all'autopsia, la presenza di corpi di Lewy.
  • Il fatto che vi siano comunque 25% di pazienti con diagnosi di Parkinson ove non si riscontra la presenza di corpi di Lewy rende tale indicatore fondamentale ma non esclusivo.
 
 

Diagnosi precoce

 

  • Affinché i primi sintomi di Parkinson appaiono, è necessario che sia danneggiato almeno il 60% delle cellule della substantia nigra e vi sia una diminuzione dell'80% della dopamina dello striatum.
  • Questo lascia supporre che la malattia insorga molto prima della comparsa dei sintomi e relativa diagnosi e che vi sia una consistente percentuale di popolazione che, pur in assenza di sintomi, sta sviluppando il morbo di Parkinson.
  • Tale fatto risulta estremamente importante, in quanto una diagnosi precoce del problema potrebbe indurre un tempestivo trattamento capace di rallentarne significativamente il decorso (selegiline (Eldepryl)).